L’elezione di Trump nel 2016 e l’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021 sono stati due punti di svolta della storia recente degli Stati Uniti e del mondo. Dopo qualche anno di pausa, nel 2024 Trump è ancora il favorito delle prossime elezioni statunitensi e Jake Angeli, lo “sciamano di Q”, è sceso in politica per rientrare nei palazzi del potere in modo legale. Stiamo per vedere il secondo tempo del trumpismo? Ne abbiamo parlato con Angeli nella prima intervista da lui concessa a un media italiano.
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Sono passati tre anni dall’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021 che ti ha reso famoso in tutto il mondo. Immagino tu abbia pensato molto agli eventi di quel giorno. Quali sono le tue conclusioni?
Sono stato in prigione per buona parte degli ultimi tre anni, sono stato scarcerato il 25 maggio 2023. Le mie conclusioni sono che il 6 Gennaio sia stato una trappola organizzata dal Deep State, poi trasformata in una psy-op per dividere il paese e prendere di mira Trump e i suoi sostenitori. L’operazione di intelligence repressiva orchestrata da Yonaganda Pittman [il vicecapo della polizia di Capitol Hill, responsabile dell’intelligence], dai funzionari del Pentagono e dal direttore dell’FBI Christopher Wray, e la presenza di oltre 200 agenti federali tra la folla, sono prove più che sufficienti per affermare che fosse una trappola. E la copertura mediatica partigiana e manipolatoria del 6 Gennaio, insieme alla ricostruzione farsesca degli eventi fatta della Commissione d’inchiesta della Camera sono ulteriori prove del fatto che si è trattato di una trappola usata per creare una psy-op divisiva.
Dopo il 6 Gennaio la figura dello sciamano è diventata qualcosa di globale. Un sacco di persone hanno cominciato a protestare vestite da sciamani, ad esempio in Russia (contro Putin), in Belgio, Bulgaria, Canada e persino qui in Italia. Hai creato una nuova estetica di protesta. Perché secondo il costume da sciamano si è diffuso così tanto?
Ho cominciato a vestirmi da sciamano più o meno nel periodo in cui ho cominciato a praticare lo sciamanesimo, all’inizio del 2012. Mi vesto in questo modo ispirandomi agli antichi heyoka [un personaggio sacro della cultura Sioux], che si vestivano in modo elaborato per scioccare il sistema cognitivo della tribù e sfruttare quello shock come opportunità per far passare il messaggio che il paradigma culturale della tribù non era la realtà effettiva, ma piuttosto la loro interpretazione soggettiva di una realtà oggettiva che esiste oltre i cinque sensi.
Penso che il costume da sciamano sia stato così ampiamente usato in giro per il mondo perché, ispirate dalla mia audacia, altre persone hanno cercato di lanciare un messaggio di dissenso contro le autorità corrotte, e di attirare l’attenzione pubblica sulle tirannie che esistono e persistono nelle loro nazioni.
Hai citato gli heyoka e il rapporto tra paradigmi cognitivi e realtà. Cosa c’entra tutto ciò con la realtà e la politica americane contemporanee?
La realtà americana contemporanea, così come la maggior parte dei paradigmi globali, è basata sull’illusione della separazione. Questa percezione illusoria si manifesta in sistemi come il materialismo, la guerra, la predazione, il parassitismo, il dominio e il consumismo. Il sistema americano, così come i sistemi globali, sono dunque costruiti su falsità riguardo la natura dell’esistenza e del mondo. Di conseguenza, la percezione della maggior parte delle persone si basa su un paradigma illusorio che non tiene conto della grande quantità di informazioni di cui non sono a conoscenza, e che crea sistemi basati sull’ignoranza e sulla negligenza. È su questa mancanza di informazioni che si fondano tutti i sistemi americani, incluso il sistema politico. Il risultato sono sistemi socio-economici e geopolitici fondati sull’illusione della separazione che fanno sì che gli uomini abbiano rapporti parassitari con la natura e gli uni con gli altri. In conclusione, i nostri sistemi e i nostri punti di vista socio-economici e geopolitici globali sono diventati corrotti e distorti, perché i nostri sistemi e i nostri punti di vista spirituali sono corrotti e distorti. Se e quando riusciremo a connetterci ai nostri sistemi e ai nostri punti di vista spirituali, ciò si rifletterà anche sui nostri sistemi socio-economici e geopolitici.
Dopo essere diventato un simbolo del provare a cambiare le cose dall’esterno, oggi hai deciso di entrare in politica. Come mai hai preso questa decisione?
Gandhi una volta ha detto, “ho sempre creduto di dover combattere le ingiustizie, ma la domanda è: combatti per cambiare le cose o combatti per vendicarti?” Sono un outsider del mondo della politica, e cerco di portare questa prospettiva all’interno del sistema che ha creato così tanta corruzione, povertà, guerra, caos, rabbia, dolore e divisione negli Stati Uniti. Lo faccio perché credo che sia il modo più efficace di portare un cambiamento nel mio paese. Con l’uso della non violenza voglio portare le buone idee formulate fuori dal sistema corrotto di Washington DC, al suo interno. E restaurare la nostra repubblica costituzionale in modo che torni ad adattarsi alla visione di libertà e di un governo del popolo, dal popolo e per il popolo che avevano i padri fondatori.
Dunque oggi pensi che gli atti politici dall’esterno come la marcia su Capitol Hill siano vicoli ciechi e che sia meglio lavorare nelle istituzioni? O pensi che entrambe le cose siano utili e che sia solo una questione di tempistiche e strategia?
Penso che per creare un vero cambiamento dobbiamo avere sia persone all’esterno del sistema che lavorano per ottenerlo, protestando se necessario, sia persone all’interno del sistema che capiscono e rispettano la voce del popolo e che lavorano per creare quel cambiamento attraverso la legislazione e il potere parlamentare. È essenziale capire che esiste un momento per agire e uno per stare fermi, e sapere quando fare l’una e l’altra cosa è vitale per sviluppare una strategia efficace per il successo a breve e a lungo termine.
Con le elezioni presidenziali quest’anno, come vedi la situazione in America? Supporti ancora Donald Trump, e pensi che abbia una chance di vincere di nuovo? E che ne pensi di RFK jr.?
Gli americani stanno diventando ogni giorno sempre più consapevoli della corruzione che sta cercando di renderli schiavi di un sistema in cui comanda meno dell’1% della popolazione. Anche se per certi aspetti gli Stati Uniti sono ancora divisi, questa divisione sta a poco a poco svanendo e l’unità sta diventando sempre più diffusa. Di tutti i candidati che al momento stanno “correndo per la presidenza” io sostengo apertamente Trump e credo che tutti gli altri non siano qualificati, non siano degni di fiducia e siano marionette del Partito Unico Democratico-Repubblicano. E sì, penso che Trump abbia ottime possibilità di vincere, altrimenti il Deep State e i media mainstream non starebbero cercando ancora così intensamente di impedirgli di correre. Per quanto riguarda RFK jr, lo rispetto per aver smascherato Big Pharma, Fauci e la CIA, ma il suo credere nella “crisi climatica” e il suo desiderio di mettere al bando le armi sono antitetici al progresso e ai valori americani.
Hai detto che negli Stati Uniti oggi la divisione sta svanendo e l’unità sta diventando sempre più diffusa. A questo proposito devo chiederti che ne pensi della paura spesso espressa di una Seconda guerra civile americana, della percezione che gli Stati Uniti siano sull’orlo di una guerra civile.
In una nazione fondata su una percezione illusoria della realtà, l’illusione che sia necessario l’uso della forza per rinforzare un paradigma illusorio è sempre diffusa. Il divario intellettuale tra le fazioni in lotta nella società americana – i Repubblicani e i Democratici – è tale proprio perché entrambe le parti credono a delle menzogne eppure entrambe le parti credono che le loro menzogne siano verità. Penso che sia arrivato il momento di accettare il fatto che siamo già dentro una forma di “guerra civile” intellettuale e ideologica, perché la guerra psicologica è una forma di guerra. E dallo Smith-Mund Modernization Act, passato da Obama nel 2012, il Dipartimento di stato ha ottenuto il potere legale di fare uso di psy-op contro il popolo americano. In termini semplici: dividi e comanda.
Tuttavia, a questo snodo della storia americana, sono più le persone da entrambi i lati dello spettro politico che vedono la corruzione del Partito Unico di Washington DC di quelle che si scontrano e discutono delle menzogne in cui hanno scelto di credere. La verità unisce, le menzogne dividono, e alla fin fine la verità è basata sullo stato oggettivo della realtà, non su una percezione illusoria di essa. Oggi le persone che hanno una percezione soggettiva della verità oggettiva sono meno che mai, il che permette alla verità, all’oggettività e all’unità di diventare pervasive negli Stati Uniti e all’estero.