Rivista sullo spirito del tempo

Rubicone. Sul Trumpismo (2021–2024)

Il 7 gennaio 2021 Donald Trump sembrava politicamente finito. La sua presidenza era finita, era bannato dai social, i suoi sostenitori avevano assaltato il Campidoglio e il suo partito l’aveva abbandonato. Quattro anni dopo, è tornato al potere più forte di prima, alleato dei miliardari tech che lo considerano il Giulio Cesare americano.

Introduzione di Leonardo Bianchi, giornalista e scrittore esperto di populismi, estrema destra e teorie del complotto.

Iconografie è una rivista monografica che si occupa di fenomeni politici, estetiche, trasformazioni tecnologiche e dibattiti culturali della contemporaneità: un archivio ragionato del presente, che si concentra sugli aspetti che corrono il rischio di passare inosservati.
Esce ogni tre mesi, in primavera, estate, autunno e inverno.

Iconografie è distribuita a livello nazionale da directBook: se sei una libreria, puoi ordinarli direttamente dal distributore, oppure tramite Fastbook.

Se sei una lettrice o un lettore, il modo migliore per leggere Iconografie è abbonarti. Altrimenti, puoi acquistare le copie singole, cartacee o PDF, sul nostro shop, quando sono disponibili (la tiratura è limitata e dà priorità agli abbonati). Puoi ordinarle anche nei principali store online (come IBS) e in tutte le librerie italiane – se sono disponibili arriveranno in pochi giorni. Se abiti in una città in cui abbiamo almeno una delle nostre librerie di fiducia protesti trovarne una copia già che ti aspetta.

Tempolinea è la newsletter di Iconografie per interpretare questa tempolinea incredibile. Esce ogni venerdì.

[Redacted]. Sulla censura nel XXI secolo

“Non si può più dire niente” è il motto della nostra epoca – ma non nel senso che credono i conservatori. Nei primi decenni del XXI secolo la libertà di espressione è in arretramento ovunque, dalle piazze a internet, e la censura è tornata a essere la normalità. Ma la lotta per la libera espressione è sempre un gioco del gatto col topo, in cui i censurati devono correre più veloci del censore.
Introduzione di Davide Piacenza, giornalista e scrittore, esperto di guerre culturali.

Riot. Sulle proteste nel XXI secolo

Da Occupy ai gilet gialli, da Hong Kong al blocco nero, dall’assalto al Campidoglio alle manifestazioni virtuali su Roblox. Negli ultimi decenni il “repertorio dell’azione collettiva” è stato aggiornato: dalle barricate ai laser per abbattere i droni, dai volantini ai canali Telegram, dai simboli del Novecento alla cultura pop. Come si cambiano le cose nel XXI secolo?

Introduzione di Jacquelien van Stekelenburg, sociologa e professoressa di Social change and conflict all’università di Amsterdam.

Cosplay. Sulla politica nel XXI secolo

Bandiere sovietiche sui carri armati di Putin, toppe naziste sulle divise dei soldati ucraini. Leader politici che si travestono dai loro predecessori, manifestanti che si vestono da personaggi di serie tv. Presidenti che giocano a fare i supereroi, miliardari che giocano a fare gli attivisti, attivisti che si inventano le loro ideologie personali. La politica contemporanea è una parata di cosplay, in cui un passato immaginario viene saccheggiato per mascherare la confusione del presente.

Cosplay. Sulla politica nel XXI secolo indaga la forma straniante che ha preso la politica oggi, intrappolata in un paradosso: non c’è alternativa a ciò che esiste, ma ciò che esiste non funziona.

Introduzione di Mattia Salvia, fondatore e managing editor di Iconografie.

Copertina del numero di Iconografie "Angurie"

Angurie. Sulla Palestina nel XXI secolo

La cosiddetta “questione palestinese” è il conflitto più antico del mondo, e abbraccia una pluralità di generazioni, ideologie e metodi di lotta. È tanto antico da aver sviluppato una lingua, una cultura e un’estetica suoi proprie – che sono la lingua, la cultura e l’estetica della Palestina contemporanea. Oggi non c’è cultura palestinese senza cultura israeliana, e viceversa.

Angurie. Sulla Palestina nel XXI secolo indaga la forma che ha oggi il conflitto in Palestina a partire dai suoi simboli culturali: angurie e meme israeliani, menorah e triangoli rossi.

Introduzione di Ramzy Baroud, giornalista e scrittore nato a Gaza, e Romana Rubeo, ricercatrice e editor di Palestine Chronicle.

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